fbpx

Tanta voglia di imparare, un’innata predisposizione nel stare a contatto con la gente ma soprattutto una gioia di vivere che trasmetteva tutti i clienti.
E’ questo il profilo di Giorgio Valente, il terzo moschettiere della Macelleria Fornaciari. Giorgio è in Macelleria Fornaciari dal novembre del 2018 ma è come se facesse parte della famiglia da sempre ma soprattutto sembra un predestinato per questa professione. “E’ la mia prima esperienza, non ho mai fatto il macellaio ma mi piace da morire”. 
Come tanti ragazzi giovani che hanno la voglia di rimboccarsi le maniche e di mettersi in gioco ha iniziato seguendo inizialmente le orme del padre. “Ho lavorato nell’ambito dell’edilizia come idraulico ma quando mi è stato proposto di fare il macellaio è scattato qualcosa in me, ho sentito qualcosa dentro, quasi una illuminazione. Non dico che sia una vocazione ma all’improvviso ho capito che questo era il mio futuro. Era la scelta giusta che andava ad esaudire quella che fin da piccolo era la mia passione. Amo vedere come viene trattata la carne, l’arte del taglio e poi mi piace tantissimo stare a contatto con la gente. Per questo quando mi è stata fatta la proposta di entrare in Macelleria Fornaciari non ci ho pensato due volte”.
Giorgio ha una grande predisposizione ma soprattutto tanta voglia di apprendere, di imparare, di capire e di conoscere i segreti di questa professione. “Il vantaggio è di avere un maestro come Veniero Brescianini e ogni giorno lo osservo e cerco di carpirne i segreti”. Ovviamente ha iniziato dalle cose semplici. “Il mio primo compito è stato quello di fare gli hamburger. Ma è giusto cosi’. Occorre imparare a camminare prima di iniziare a correre”.
Per un ragazzo giovane è un lavoro duro ma soprattutto che impegna tanto. “E’ vero: se non ami questo lavoro molli subito. Io invece ho scoperto il mio destino e nulla mi pesa, soprattutto amo stare a contatto con la gente e in questo contesto cerco di apprendere da Gigi Sala tutti i piccoli segreti. Il primo è quello di essere sempre sorridente e cordiale. Questo mi riesce facile perché sono sempre solare ma ho voglia di imparare e ascolto come Gigi si rapporta con le gente. Ho anche imparato a memoria le sue battute e qualche volta gliele rubo. Stare a banco scopri un mondo tutto nuovo, fatto di relazioni e di simpatia. La mia soddisfazione è quando vedi negli occhi del clienti un senso di appagamento per ciò che ha acquistato. Il rapporto con il cliente è fondamentale in tutte le professioni ma soprattutto in Macelleria Fornaciari perché i nostri clienti sono speciali e noi vogliamo trattarli come tali”. Un percorso di pochi anni ma Giorgio ha imparato in fretta anche se sottolinea: “Ho ancora voglia di imparare. Mi piace vedere come Veniero trasforma la carne, osservare Gigi come si comporta con i clienti. Mi piace tutto di questa professione e anche in famiglia sono contento perché hanno notato anche una trasformazione a livello caratteriale. Stando a contatto
con la gente diventi più espansivo e quando lavori la carne assumi una maggiore responsabilità perché basta una disattenzione per rovinare un taglio di carne. Il mio sogno nel cassetto? E’ logico che un giorno vorrei aprire una mia attività ma al momento non mi immagino in un altro posto che non sia la Macelleria Fornaciari”.